PADOVA – La crisi del settore cerimonie continua dopo le nuove restrizioni previste nel dpcm del 25 ottobre. Molti gli sposi che in primavera avevano rinviato le nozze ad ottobre e che ora sono costretti ad annullare all’ultimo minuto la festa post cerimonia che già aveva subito restrizioni a partire dal 18 ottobre. || Ad aprile e maggio in pieno lockdown sono state migliaia le coppie che hanno dovuto rinviare il matrimonio, annullate anche le cerimonie religiose come battesimi, cresime e comunioni. In Veneto come in tutta Italia, l’emergenza sanitaria ha messo in ginocchio le attività che sono strettamente legate all’organizzazione di eventi. Secondo una stima di confartigianato Padova tra marzo e giugno sono stati persi 190 milioni di euro, una tiepida ripresa si era vista nei mesi estivi, gli sposi che avevano rinviato le nozze tra luglio, agosto e inizio settembre erano riusciti nonostante mascherine e distanziamento a realizzare il loro giorno più bello così come molti battesimi. Meno fortunate le coppie che dalla primavera avevano rinviato le celebrazioni in autunno. A farne le spese sono in particolare i servizi di catering e bomboniere, ma anche le coppie stesse che rinviando o annullando all’ultimo momento i banchetti e le feste (come previsto dall’ultimo dpcm del 25 ottobre) hanno perso i soldi delle caparre. In Italia le imprese legate al settore dei matrimoni – ci spiega la weeding planner padovana Vanessa – sono circa 80 mila.La gestione poi è anche sul piano emotivo. I wedding planner non devono solo rinviare e riorganizzare gli eventi, ma devono anche rassicurare gli sposi. Nel 2021 si spera in una ripartenza, ma sono molte le coppie che non si sentono tranquille. – Intervistati VANESSA LANZAFAME (Wedding Planner) (A cura di: Valentina Visentin)