PADOVA – Baristi e ristoratori in crisi dopo le nuove disposizioni del governo che impone la chiusura alle 18. Solo a Padova sono a rischio quasi 5000 posti di lavoro || La rassegnazione nei volti di tanti barisiti e gestori di pasticcerie o locali del centro di Padova. La chiusura alle 18 imposta dall’ultimo dpcm rischia di mettere la parola fine a molte attività. Disposti al sacrificio, ma solo se l’aiuto dallo stato sia immediato e concreto. Gel igenizzanti, mascherine, posti ridotti per consentire il distanziamento tutte le attività si era adeguate alle norme previste per contrastare il covid, ma ora l’impennata dei contagi ha sacrificato in primis queste attività. Le conseguenze secondo le associazioni di categoria saranno drammatiche, si stima la perdita di quasi 5000 posti di lavoro.Le imprese stanno ancora aspettando i contributi promessi in estate e che dovevano arrivare con i 600 milioni previsti dal decreto agosto e dal fondo per le attività commercilai dei centri storici. Ancora non sono state pubblicate le modalità di accesso ai fondi – incalza l’associazione dei pubblici esercizi – che ha già scritto una lettera alla regione Veneto. C’è anche l’intenzione di ricorrere al Tar proprio per le disparità tra le regioni – dicono gli esercenti preoccupati per la tenuta psicologica dei gestori in crisi tanto che a breve verrà attivato un sostegno psciologico per gli associati Appe. – Intervistati FILIPPO SEGATO (Segretario Appe Padova) (A cura di: Valentina Visentin)