27/10/2022 ROVIGO – Maxi evasione fiscale, in più province venete, nel commercio dei pellet: la Procura di Rovigo ha messo ai domiciliari quattro imprenditori; evasione stimata: un milione e seicentomila euro. || Quattro persone agli arresti domiciliari e una quinta interdetta dalla gestione di qualsiasi attività commerciale. Tutte venete: una del rodigino, due del veneziano, una trevigiana e una veronese. Altre sei persone denunciate tra Veneto, Emilia Romagna e Lombardia. Sequestrato un milione e seicentomila euro in beni mobili e immobili. Il tutto per una maxi evasione fiscale. L’indagine della Finanza di Este e della Squadra Mobile di Rovigo era iniziata oltre un anno fa, durante una serie di controlli a elevatori e camion che andavano e venivano carichi di pellet e legna da ardere in un capannone di Casale di Scodosia, nel montagnanese, di proprietà di una ditta con sede a Dolo nel veneziano. I camion provenivano da Slovenia e Croazia, da società che gli investigatori della Finanza di Este e della Questura polesana hanno sospettato fossero di proprietà degli stessi acquirenti veneti. Da qui l’allarme per una possibile evasione fiscale, dimostratosi fondato. Le fatture venivano emesse ma erano quindi false, le imposte non venivano versate e sul mercato la ditta, con sede in provincia di Treviso, e base a Casale di Scodosia poteva vendere i pellet a prezzi più bassi. Altre due aziende del rodigino servivano soltanto a ricevere fatture false. Sarebbero riconducibili a un imprenditore di 75 anni, residente in provincia di Rovigo, da poco sottoposto ai domiciliari su richiesta della Procura Distrettuale di Brescia, per associazione per delinquere finalizzata, tra l’altro, alla commissione di reati tributari per agevolare una cosca ‘ndranghetista del crotonese. (Servizio di Guido Barbato)
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