PADOVA – Anche le scuole si adeguano a partire da oggi al nuovo Dpcm che prevede il 75% delle lezioni a distanza. Diverse le soluzioni adottate dagli istituti, resta la difficoltà nella gestione dei laboratori manuali || Una lezione di pittura con aule deserte e Prof da sole davanti ad un pc. Scenario insolito ma figlio di tempi, esigenze sanitarie e doveri. Come previsto a partire da oggi: per le superiori che via via vanno a modulare gli orari per garantire il rispetto di quel tetto obbligato al 75% per la didattica a distanza. «Da inizio anno scolastico – ci ha spiegato il Dirigente Scolastico, Enrico Ghion – sono stati fatti una buona dose di sacrifici per l’ adeguamento di spazi a garanzia della didattica in presenza, specie per i laboratori». Ma a solo un mese, lo sforzo chiesto ai presidi, a ragazzi e famiglie, è quello opposto e allora ogni istituto si dota di strategie e orientamenti diversi. A sentire il peso maggiore della didattica a distanza sono gli istituti professionali, tecnici o artistici, che hanno molti laboratori pratici come il Liceo Artistico Selvatico, che all’avvio dell’anno scolastico si era organizzato con il 100% della didattica in presenza per il biennio, e dell’85% per il triennio. Qui le prof, dalla moda alla scenografia alla scultura, collaudando i mezzi durante il lockdown, si sono armate di nuove tecnologie, buona volontà, registrando tutorial ad hoc, per ridurre al massimo e a colpi di click la distanza con i loro 633 studenti. Resta però un nodo da sciogliere; un appello del Dirigente Scolastico che auspica da qui al futuro immediato una maggiore comunicazione tra mondo scolastico e mondo sanitario. – Intervistati ENRICO GHION (Dirigente Scolastico Liceo Artistico Selvatico), MONICA BOSCOLO (Professoressa di Scultura) (Servizio di Luisa Bertini)


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