PADOVA – La rabbia dei commercianti, circa in 700, che hanno manifestato davanti a Palazzo Moroni. Non sono mancate contestazioni e fischi rivolti alle istituzioni || Titolari di pizzerie, bar, pasticcerie, di agenzie turistiche, dj, organizzatori di matrimoni, erano in circa700 a manifestare davanti a Palazzo Moroni contro i limiti imposti dall’ultimo decreto del presidente del consiglio. Unite tutte le associazioni di categoria ascom, appe, commercianti del centro e confesercenti, per chiedere solo una cosa: poter lavorare in sicurezza. In provincia sono a rischio dalle 400 alle 600 imprese, che contano tra i 2mila e i 4mila posti di lavoro. Una manifestazione in cui non sono mancate le diverse anime del tessuto sociale, la componente negazionista che ha fischiato a chi ha espresso solidarietà a chi lavora negli ospedali, e le contestazioni a chi dal palco ha invitato gli acquirenti a “comprare” nei ristoranti nelle modalità previste dal decreto. L’assessore comunale Antonio Bressa ha sottolineato quanto l’amministrazione abbia messo in campo per sostenere le attività: dal rinnovo ai plateatici alla sospensione e riduzione delle imposte per quest’anno. Solidarietà espressa ai lavoratori da parte delle istituzioni a tutti i livelli. L’assessore Regionale Roberto Marcato, ha messo l’accento sulle tempistiche disattese dal Governo, e sui fondi nazionali per le imprese, che non basteranno a coprire neppure quelle del Veneto. E poi l’invito, da parte del presidente della provincia Fabio Bui, ad essere uniti nel dare risposte ai lavoratori – Intervistati MASSIMILIANO PELLIZZARI (Presidente ACC), FILIPPO SEGATO (APPE Padova), ANTONIO BRESSA (Assessore Comunale al Commercio), ROBERTO MARCATO (Assessore regionale Sviluppo economico), FABIO BIU (Preseidente Provincia Padova) (Servizio di Luisa Bertini)


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