16/10/2023 PADOVA – Passa anche da Padova la polemica politica che vede contrapposti l’operato della giudice catanese Iolanda Apostolico e il governo. Apostolico l’anno scorso testimoniò in tribunale a Padova dove il figlio era imputato per aver preso parte a degli scontri avvenuti tra polizia e centri sociali nel 2019. || A fomentare la polemica sulla giudice del Tribunale di Catania Iolanda Apostolico, la prima ad opporsi al decreto Cutro, non convalindando il trattenimento di alcuni migranti nel centro di rimpatrio, ora non sono i video in cui si la si vede manifestare nel 2018 al molo di Catania per chiedere lo sbarco dei migranti bloccati dall’allora ministro Salvini sulla nave Diciotti, ma la sua testimonianza in Tribunale a Padova nel processo che vedeva coinvolto il figlio Francesco Moffa imputato per gli scontri avvenuti il 29 marzo 2019 nella Città del Santo durante una contromanifestazione dei centri sociali per protestare contro il corteo “no aborto” indetto da Forza Nuova. Il figlio della giudice Apostolico insieme ad altri attivisti dei centri sociali aveva partecipato alla contromanifestazione culminata negli scontri con la polizia in via Oberdan sotto le finestre del Comune di Padova. Una decina di manifestanti finì a processo perchè si contarono dei feriti tra le forze dell’ordine, ma tutti poi vennero assolti. La giudice Apostolico venne convocata come teste a Padova e testimoniò nel processo che vedeva imputato il figlio. Il ragazzo poco dopo gli scontri aveva chiamato la madre e le aveva inviato un video e delle foto di un’amica ferita e di un suo ematoma alla gamba. In aula a Padova Apostolico testimoniò dicendo che il figlio le riferì “che la polizia aveva usato violenza sui manifestanti”. Questo nuovo episodio che riguarda la giudice Apostolico ha buttato benzina sul fuoco della polemica politica, ma ad intervenire questa volta è anche il sindacato di Polizia Fsp che all’epoca attraverso il loro avvocato aveva assistito gli agenti coinvolti negli scontri. Il sindacato di Polizia in una nota stampa scrive: “Vogliamo che i poliziotti abbiano serenità e fiducia verso la granitica istituzione della magistratura, ma evidentemente di fronte ad eventi del genere la piena convinzione della terzietà di un giudice legittimamente vacilla”. (Servizio di Valentina Visentin)
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