PADOVA – Gli infermieri in Veneto sono circa 37.000, 7.800 dei quali lavorano in provincia di Padova. In questi giorni di epidemia, il Governo sta studiando, per la prima volta, una indennità per loro. Ma la cosa li sta facendo arrabbiare. || Una indegna indennità. Così definiscono gli infermieri quanto il Governo si appresta a varare per loro dopo decenni di assenza di riconoscimenti economici per chi esercita questa professione. La categoria ringrazia per averci pensato pur dopo mezzo secolo, dice a nome dei colleghi di Padova e provincia Alberto Burloni del movimento nazionale infermieri, ma mentre la nostra professione è protagonista del servizio sanitario ricevuto dai cittadini italiani, secondo il governo la nostra indennità e il nostro valore si possono quantificare con soli 2Euro al giorno. In Veneto gli infermieri sono quasi 37.000, dei quali 7875 in servizio nella sola provincia di Padova. In tutta Italia sono 278.000 e per loro il Governo avrebbe stanziato 335 milioni di euro quando, osservano, per la classe dirigente composta da meno della metà dei nostri numeri è stato previsto un contributo di circa 550 milioni: 4 volte tanto. Nel decreto governativo nessun riferimento agli argomenti che gli infermieri sostengono da tempi contratto separato dagli altri della sanità e unico per pubblico e privato; Abolizione dell’esclusività contrattuale per le aziende pubbliche che risolverebbe gli enormi problemi di carenza assistenziale su territorio! Stipendi equiparabili a quelli dei colleghi europei; Adeguamento degli organici. Straordinari, doppi turni e ferie che saltano sono ormai un problema quotidiano per gli infermieri: ne mancano circa 50mila solo nel sistema pubblico. Riconoscimento della professione tra i lavori usuranti. (Servizio di Guido Barbato)


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