CADONEGHE – Cronaca di un omicidio annunciato quello di Aycha, la giovane marocchina uccisa dal marito a Cadoneghe nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne. La donna aveva ritirato la denuncia dopo che il magistrato aveva negato l’allontanamento dell’uomo da casa || Aycha aveva raccontato di sentirsi continuamente spiata e registrata. Il marito Jennati che martedì notte l’ha accoltellata a morte nella sua casa di Cadoneghe era ossessionato dalla gelosia, le faceva giurare ogni giorno fedeltà facendole poggiare una mano sul Corano, la tormentava accusandola di avere un amante. Aycha queste cose le aveva dette nelle sua denuncia ai carabinieri, sapeva anche che il marito aveva ordinato delle telecamere su Amazon per spiarla in casa. Alla denuncia fatta ad inizio ottobre però non era seguito alcun provvedimento da parte del magistrato nonostante i carabinieri avessero chiesto per lui la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa di famiglia. “Mi viene da tirarti una coltellata alla schiena ma poi ho pensato ai nostri figli e mi sono fermato” così le aveva detto Jennati e questo Aycha aveva raccontato, ma per il magistrato il reato era quello di minaccia, nella denuncia mancavo gli estremi per il maltrattamento e dalle testimonianze di amici e famigliari non era mai emerso che l’uomo l’avesse picchiata. Aycha era dunque tornata a casa, aveva anche ritirato la denuncia e aveva interrotto il percorso intrapreso con il Centro Veneto Progetti Donna. Nel frattempo aveva anche interroto la quarta gravidanza per problemi di salute, infatti già quando era rimasta incinta del terzo figlio la 30enne era stata male e aveva rischiato la vita. Per il marito però l’aborto significava la conferma che la moglie avesse un amante e continuava a vessarla. Una vita da incubo che si è conclusa nei peggiori dei modi. Aycha è morta accoltella al petto, forse mentre stava dormendo. E ora mentre Jennati è in carcere con l’accusa di omicidio ci sono tre bambini che si ritrovano soli senza la loro mamma. – Intervistati MARIANGELA ZANNI (Centro Veneto Progetti Donna) (Servizio di Valentina Visentin)


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