VENEZIA – Sull’indice del contagio si è soffermato oggi il governatore Zaia. “Sta crescendo”, dice, “rischiamo di cambiare fascia”. Il tema resta quello degli assembramenti. A tal proposito, zaia si appella al Governo: “Non possiamo andare avanti a suon di ordinanze e dpcm, rischiamo di ottenere l’effetto contrario”. || Più che una previsione, è una convinzione, quella del Governatore Zaia che guarda alla curva epidemica di questi giorni con crescente preoccupazione: se i ricoveri ospedalieri – tra terapie intensive e area non critica – hanno raggiunto la cosiddetta fase di platuex con circa 3000 posti letto occupati, l’indice di contagio ha ripreso la sua corsa. “Siamo a 1,20, è uno dei più alti d’Italia. In due settimane è cresciuto”, afferma il Presidente della Regione.Insomma, il tema resta prepotentemente quello degli assembramenti, ancora troppi, dice Zaia, che – allo stesso tempo – chiede al Governo una campagna di sensibilizzazione. Impensabile andare avanti a suon di decreti e ordinanze, il rischio è quello di ottenere l’effetto contrario, la ribellione.Sullo sfondo, inevitabilmente, c’è comunque il dpcm di Natale con la partita – ormai emblematica – degli impianti di risalita con gli assessorati al turismo delle Regioni dell’arco Alpino, Veneto compreso, che hanno presentato al Governo una ipotesi di mediazione, che prevede, in sintesi, la possibilità di aprire gli impianti di risalita già a Natale per gli ospiti degli alberghi e delle seconde case.Per Zaia, si tratta del minimo sindacale. “Non è la proposta della Regione ma una ipotesi, nel caso si tengano i motori al minimo. La partita è evitare gli assembramenti”. – Intervistati LUCA ZAIA (Presidente Regione Veneto) (Servizio di Cristian Arboit)