PADOVA – Si è chiuso l’anno in cui Padova è stata capitale europea del volontariato. Nella cerimonia al Teatro Verdi, sono stati ripercorse le azioni di solidarietà che nell’anno della pandemia hanno svolto un ruolo ancora più fondamentale || Da Padova, a Danzica nel 2022, attraverso Berlino 2021, perchè il volontariato non ha confine. Un ciclo, quello da esperienza di capitale europea del volontariato che si conclude questo mese, nonostante i progetti e le idee in campo sulle quali focalizzare l’attenzione, continuino nel tempo, come il tema delle solitudini – ha detto il Presidente del Centro Servizi Volontariato di Padova Emanuele Alecci – che mai come in quest’anno di lockdown, è emerso così potentemente. Una rete di solidarietà attiva, che ha favorito la coesione tra comunità e che sul territorio ha saputo coordinare – ha voluto sottilineare l’assessore comunale al volontariato Cristina Piva – attività pratiche facendo squadra, e ha messo l’accento sul fatto che «non si può lavorare da soli». L’importanza di Padova, come capitale europea del volontariato, è stata sottolineata durante la cerimonia di passaggio del testimone, al Teatro Verdi, dal presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, in un videomessaggio in cui ha parlato del modello virtuoso rappresentato dalla città del santo nei numerosi progetti di assistenza, accoglienza e integrazione erosi progetti di assistenza, accoglienza e integrazione – Intervistati EMANUELE ALECCI (Presidente Csv Padova), CRISTINA PIVA (Assessore Comunale al Volontariato) (Servizio di Luisa Bertini)


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