TREBASELEGHE – Ed è in corso, proprio in queste ore, l’autopsia sui corpi di Francesca e Pietro Pontin e su quello del padre Alessandro. Il 49enne autore della strage era divorziato da oltre dieci anni. Mesi fa la ex moglie lo aveva denunciato perché non pagava gli alimenti. || Alessandro Pontin, il 49enne di Trebaseleghe che domenica ha ucciso i figli a coltellate togliendosi poi la vita, era stato denunciato dalla ex moglie a maggio, perché non le pagava gli alimenti sanciti con il divorzio e destinati al mantenimento dei figli Francesca e Pietro: 200 euro mensili. L’uomo, la cui attività di artigiano del legno quest’anno era andata in crisi, insieme alla nuova compagna si era cimentato in attività curative olistiche. Verso agosto era riuscito a racimolare qualche risparmio e a saldare il conto in sospeso con l’ex coniuge; per questo motivo il giudice aveva invitato l’ex moglie Roberta Calzarotto a ritirare la querela, cosa che la donna aveva fatto, anche se in disaccordo con il tribunale.Secondo quanto dichiarato dalla Calzarotto, la strage compiuta da Pontin è stata la vendetta di un uomo sempre stato violento con lei, il quale manteneva però buoni rapporti formali con i figli e con gli altri, ma che in passato con lei era stato discontinuo nell’atteggiamento e nell’umore. Pontin sembra abbia architettato l’uccisione dei suoi figli e di sè stesso con calma nella notte o all’alba di domenica, lasciando anche scritto di non fare il suo funerale, di cremare il suo corpo e di disperderne le ceneri. In queste ore è in corso l’autopsia sui corpi dei ragazzi e del loro padre omicida. L’esame rivelerà se il quarantanovenne artigiano avesse assunto farmaci o droghe, anche se nell’abitazione non sarebbe stato trovato nulla di sospetto. (Servizio di Guido Barbato)