31/10/2024 PADOVA – Un oncologo padovano è stato fermato a Buenos Aires mentre insieme ad un altro uomo, ad una donna e ad una neonata stava rientrando in Italia. La piccola sarebbe frutto di maternità surrogata di recente per effetto di un ddl approvato in Senato diventata “reato universale” || Bloccati all’aeroporto di Buenos Aires mentre stavano prendendo il volo per Parigi. Tre persone due uomini italiani e una donna argentina, con loro una bambina di appena 15 giorni. Le autorità argentine hanno bloccato i tre con il sospetto che si tratti di un caso di maternità surrogata. Uno dei due uomini è un oncologo di Padova. La neonata venuta al mondo lo scorso 10 ottobre in accordo tra la donna e i due uomini che la vogliono crescere. La notizia è stata riportata dal quotidiano argentino “La Nacion” che parla anche del compenso che la 28enne avrebbe ricevuto dai due italiani, ovvero 6 milioni di pesos equivalenti a 5500 euro. I tre sono stati bloccati perchè in Argentina non ci sono regole su eventuali sanzioni e in Italia proprio pochi giorni fa il Senato ha approvato il disegno di legge che definisce la maternità surrogata “reato universale”. Il sospetto delle autorità argentine, inoltre, è che dietro a questo caso ci sia un’organizzazione che avrebbe sfruttato la donna trattenendo gran parte della somma pagata dai due italiani e concedendo alla 28enne solo una piccola cifra. Anche la Farnesina sta seguendo il caso. Sulla vicenda è intervenuta l’associazione Luca Coscioni.La madre della bambina sarebbe stata contattata su un gruppo di Facebook. Lo avrebbe detto la donna che ha inoltre raccontato che quando aveva 18 anni aveva già donato gli ovuli, così come altre ragazze del suo quartiere nella città di Rosario che partecipavano a trattamenti del genere in cambio di denaro. – Intervistati FILOMENA GALLO (Associazione Luca Coscioni) (Servizio di Valentina Visentin)
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