15/11/2024 PADOVA – Ridurre il rischio bellico residuo creato dagli ordigni inesplosi ancora presenti nel territorio dalla seconda guerra mondiale. A Padova presentati i risultati di un progetto innovativo promosso da Etra, Università, Esercito Italiano e Consiglio di Bacino Brenta. || Ogni anno in Italia vengono ritrovati migliaia di ordigni bellici inespolosi. Nel triennio 2021-2023 sono stati realizzati più di 7 mila interventi di bonifica con il recupero di circa 95 mila ordingni e 72 bombe di aereo. Anche il nostro territorio è segnato da questi ritrovamenti soprattutto risalenti al primo conflitto mondiale quando l’altopiano di Asiago e il Veneto furono centro di battaglie sulla linea di confine. Parte dalla storia della nostra regione e da questi numeri il progetto VBR promosso da Etra, Universtà di Padova, Comando Forze Operative Nord dell’Esercito e Consiglio di Bacino Brenta per ridurre il rischio bellico residuo. Lo scopo in questi anni è stato quello di mappare le aree potenzialmente contaminate da ordigni bellici inesplosi. Per Etra un’azione che si inserisce in un’ottica anche di sicurezza sul lavoro. Uno degli aspetti chiave di questo progetto è stata la ricerca storica-documentale con l’acquisizione di oltre 20 mila foto aeree. La mappa dettagliata realizzata dagli esperti dell’Università comprende 69 comuni tra Padova, Vicenza e Treviso. – Intervistati FLAVIO FRASSON (Presidente Etra spa), Col. LORENZO PUGLISI (Capo Ufficio Operazioni Comfop Nord), ALDINO BONDESAN (Università di Padova) (Servizio di Valentina Visentin)
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