PADOVA – Tappa in fiera a Padova per lo screening di regione Veneto e università per studiare la diffusione del virus. In una settimana saranno testate cinquemila persone. || Pochi secondi, cinque giri di cotton fioc in entrambe le narici e il gioco è fatto. Questo tampone, un test rapido di nuova generazione che viene processato all’interno di una macchina, dà il risultato in 15′ e fornirà un nuovo contributo alla scienza perché parte di un progetto di screening condotto dalla regione e dall’Università di Padova per valutare la prevalenza e la diffusione del Sars-CoV-2 nella popolazione normale. «Lo studio serve a capire – spiega Stefano Merigliano – presidente della scuola medica dell’Università di Padova – in una popolazione normale, non in contatti di positivi o in persone sintomatiche, qual è la presenza del virus. Questo è molto importante per capirne la circolazione». Seconda tappa del progetto in fiera a Padova dove a sottoporsi ai test saranno circa quattrocento dipendenti del comune. A Mestre è stata la volta dei militari della Guardia di Finanza, a Vicenza e Treviso toccherà a dipendenti della grande distribuzione. Un campione eterogeneo, questo l’obiettivo del progetto, a cui partecipano anche i familiari per avere persone di età diverse e con occupazioni differenti. Un gioco di squadra realizzato grazie alla collaborazione dei comuni e dei volontari della Croce Rossa. «Stiamo correndo perché faremo cinquemila persone del Veneto in una settimana – continua Merigliano – perché bisogna farlo in modo raggruppato, non slavato, altrimenti lo studio di prevalenza non ha senso». I risultati dell’indagine, condotti grazie a uno studio dell’istituto di epidemiologia dell’Università di Padova, saranno fondamentali per stabilire i percorsi di prevenzione. – Intervistati STEFANO MERIGLIANO (Presidente Scuola Medica Università di Padova) (Servizio di Chiara Gaiani)


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