17/01/2025 ABANO TERME – In tribunale a Padova ieri la seconda udienza del procresso contro Erik Zorzi accusato di aver ucciso nell’agosto del 2023 l’ex moglie Nicoleta Rotaru inscenandone il suicidio. || Nell’aula di tribunale è un film dell’orrore quello che va in scena, il racconto della vita coniugale di Nicoleta Rotaru è un susseguirsi di violenze e umiliazioni. Nella seconda udienza del processo a Erik Zorzi l’ex marito accusato di aver ucciso la 39enne moldava nell’agosto del 2023 e di averne inscenato il suicidio, le amiche della donna hanno raccontato cosa è stata costretta a subire negli anni. Nel 2021 Nicoleta Rotaru era rimasta incinta per la terza volta e Zorzi l’ha costretta ad abortire, insultando la donna e la creatura che aveva in grembo arrivando a dirle di “buttare via il bambino”. A dirlo rispondendo alle domande del pm un’amica di lunga data di Nicoleta a cui la 39enne uccisa aveva confessato che in più occasioni era stata obbligata a concedersi al marito per la tranquillità famigliare, per ottenere un pianoforte per la figlia maggiore o per poter fare un viaggio dai parenti in Moldavia. Liti frequenti, pressioni psicologiche, insulti e maltrattamenti erano costanti nel matrimonio, un’amica aveva chiamato i carabinieri per segnalare la situazione. Nel 2023 la separazione, Erik Zorzi però minacciava di toglierle le figlie e Nicoleta in attesa del contratto a tempo indeterminato al lavoro era restata a vivere nella casa insieme all’ex marito. Un episodio inquientante risale a due giorni prima della morte. Il 31 luglio Nicoleta ha raccontato all’amica di essersi svegliata con Erik accovacciato sopra di lei. Il 2 agosto 2023 la donna verrà strangolata mentre dormiva e poi adagiata in bagno con una corda che ne simulava il suicidio. Erik Zorzi verrà arrestato solo sette mesi più tardi. (Servizio di Valentina Visentin)
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