10/02/2025 PADOVA – 10 febbraio, giornata del ricordo. A Padova la commemorazione sul Liston alla presenza delle massime autorità cittadine accompagnata dai giovani studenti dell’indirizzo musicale delle scuole medie Giotto e Vivaldi. || Non si canta l’inno di Mameli sul Liston nella giornata del ricordo mentre la bandiera si alza. La richiesta arriva dal cerimoniere per lasciare spazio ai giovani musicisti e così mentre le parole scorrono nella mente, l’aria si riempie delle note degli studenti delle scuole medie Giotto e Vivaldi. Davanti a Palazzo Moroni i membri dell’associazione Venezia Giulia e Dalmazia con le autorità cittadine. Da 21 anni il 10 febbraio si fa memoria di quanto avvenne e fu a lungo dimenticato: le vittime delle foibe, l’esodo istriano, fiumano giuliano e dalmata, le vicende del confine orientale. Perché non accada mai più ripete il sindaco Sergio Giordani che guarda a ieri e ricorda l’oggi a: «(…) un momento storico nel quale si parla con leggerezza e superficialità di spostare milioni di persone da un luogo all’altro, come se si trattasse di mandrie di animali, (in cui) abbiamo il dovere non solo di ricordare le vittime delle foibe e la tragedia degli esuli, ma di tenere alta l’attenzione sui diritti umani, sul rispetto delle minoranze e delle identità storiche e culturali delle popolazioni senza cadere nella trappola del nazionalismo (…) troppo spesso è sbandierato per ben altre ragioni». Padova città sensibile prima dell’istituzione della giornata del ricordo, spiega Giovanni Battista Zannini, presidente dell’associazione, con il forte legame tra quelle terre e l’università, con la laurea alla memoria assegnata nel 1949 a Norma Cossetto, studentessa di lettere che morì infoibata, con i tremila esuli censiti tra la città e la provincia. – Intervistati GIOVANNI BATTISTA ZANNINI (Presidente Associazione Venezia Giulia e Dalmazia) (Servizio di Chiara Gaiani)
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