07/03/2025 PADOVA – Una lite degenerata nell’omicidio, Alessio Battaglia coinquilino di Franco Bergamin ha ammesso l’omicidio dell’anziano trovato cadavere in un armadio della sua abitazione. Il 41enne è stato fermato a Monfalcone ieri sera, è accusato anche di occultamento di cadavere || Ucciso al culimine di una lite degenerata in una violenza feroce. Alessio Battaglia avrebbe ucciso Franco Bernardo Bergamin a mani nude prima di chiuderlo in due sacchi neri e stiparlo dentro un armadio. La morte risale a sabato 22 febbraio, la lite sarebbe scoppiata di notte come riferito anche dai vicini. Sono queste le prime parziali ammissioni fatte dal 41enne triestino fermato a Monfalcone dai carabinieri davanti al pubblico ministero Marco Brusegan che nella notte lo ha interrogato. Alessio Battaglia dopo il delitto sarebbe rimasto qualche giorno a Limena prima di scappare fuori regione a Monfalcone da un conoscente. Il 41enne è stato sottoposto a fermo per omicidio volontario ma è accusato anche di occultamento di cadavere.Dall’autopsia e dalla tac total body effettuata sui resti decomposti dell’anziano è emerso che Bergamin aveva il collo spezzato, ulteriori esami chiariranno come è avvenuto: se effetto della lite o della posizione in cui è stato nascosto nell’armadio. Anche il movente del litigio resta al momento un mistero. Battaglia potrebbe chiarirlo davanti al giudice per le indagini preliminari e al suo avvocato d’ufficio durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto previsto per domani mattina nel carcere circondariale di Padova. Alessio Battaglia, alla vista dei carabinieri non ha opposto resistenza, in passato era già stato arrestato nel 2015 per estorsione e minacce a due persone disabili di Trieste e di recente era stato denunciato per stalking da un’ex fidanzata padovana. – Intervistati Ten. Col. GAETANO LA ROCCA (Comandante Nucleo Operativo Carabinieri Padova) (Servizio di Valentina Visentin)
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