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PADOVA | FINE VITA, ZAIA: «NON SI POSSONO ASPETTARE CINQUE MESI, PRONTO UN DECRETO»

07/05/2025 PADOVA – Oltre cinque mesi per l’attesa di un parere che è stato rifiutato. Fa discutere il caso di una donna di 76 anni, che si è vista arrivare il no dalla commissione etica dell’Ulss 6 alla richiesta di “suicidio medicalmente assistito”. Il presidente Zaia: «Troppa l’attesa, stiamo studiando un decreto». || A fine aprile, la signora ha presentato un’opposizione al diniego ma prima di arrivare a una risposta aveva aspettato oltre cinque mesi. E’ la storia di una donna di 76 anni, affetta da una grave malattia neurodegenerativa, che lo scorso settembre aveva avviato presso l’Ulss 6 di residenza, con l’aiuto dell’associazione Luca Coscioni, l’iter per accedere al suicidio medicalmente assistito. A rispondere, dopo cinque mesi, la commissione etica creata all’interno di ogni Ulss veneta, ma sul tempo d’attesa il presidente del Veneto Luca Zaia è stato chiaro: “Troppo tempo, ho mandato gli ispettori”. Un tema molto delicato su cui ancora manca una legge di riferimento. Nel frattempo il Veneto studia un decreto perché le risposte siano in tempi rispettosi di una persona che soffre a tal punto da chiedere di porre un termine alla propria esistenza. – Intervistati LUCA ZAIA (Presidente Regione Veneto) (Servizio di Chiara Gaiani)


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