01/08/2025 PADOVA – Le nutrie in Veneto minacciano l’agricoltura, gli argini, la sanità pubblica, perfino la circolazione stradale. Sono veramente troppe, e così la Regione stanzia un milione e mezzo di euro in tre anni per ridurne drasticamente il numero. || Sono i sindaci della provincia di Padova a lanciare l’allarme, ma il problema è simile in tutto il Veneto. . La diffusione delle nutrie rischia di provocare gravi danni al territorio. Ne sono convinti anche i veterinari, i Consorzi di Bonifica, le associazioni agricole ed economiche e gli Ambiti territoriali di Caccia. Agricoltura, ambiente, sicurezza idraulica e vivibilità dei centri urbani sono a rischio. e poi la sanità pubblica, la circolazione stradale, incidenti sul lavoro con trattori rovesciati a causa delle tane delle nutrie. E così la Regione fa da capofila e approva una convenzione sperimentale, protagonista l’assessore Cristiano Corazzari, e ifunzionari regionali della Direzione Dipartimento Agricoltura e Foreste. Da rivedere l’attuale Piano regionale di controllo della nutria e le azioni attivate per contenerne la presenza. Questa nuova convenzione trala Regione Veneto e i Consorzi di Bonifica, che scadrà a fine 2025, dice che proprio i Consorzi avranno competenza diretta sulla manutenzione degli argini e sulla sorveglianza dei bacini idrici particolarmente interessati dalla presenza della nutria,che vive vicino ai corsi d’acqua. La Provincia di Padova, tramite il Servizio di Polizia Provinciale, coordina il personale volontario, formato e autorizzato dalla Regione del Veneto, che poi opera per il contenimento delle nutrie. Gli operatori autorizzati sono poco più di 300, e dall’inizio dell’anno sono staterimosse1.500 nutrie, prevalentemente attraverso la cattura con apposite gabbie. La Convenzione prevede uno stanziamento della Regione di 500mila euro suddivisitra i Consorzi di tutte le Province del Venetoe una cifra uguale nel 2026 e 2027. Le 1500 nutrie rimossefinora sono molte, ma è un numero insufficiente rispetto alla velocità con cui questo animale si riproduce e si diffonde, 14 cuccioli di media per ogni femmina all’anno, in tutto il Veneto, eccetto Belluno. – Intervistati CRISTIANO CORAZZARI (Assessore Agricoltura Regione Veneto) (Servizio di Federico Fusetti)
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