16/12/2025 PADOVA – L’arresto del killer di Fatos Cenaj. E’ durato una quindicina di minuti l’interrogatorio di garanzia che si è svolto in tribunale a Padova. Il vicino di casa della ex guardia carceraria si è avvalso della facoltà di non rispondere. || In silenzio davanti al giudice delle indagini preliminari Domenica Gambardella il presunto assassino di Fatos Cenaj. Erano le 13.20 quando ha fatto il suo ingresso nell’aula M del tribunale di Padova Moreno Violetto, il vicino di casa della ex guardia carceraria albanese. Poco più di un quarto d’ora, tanto è durata l’udienza durante la quale il 45enne, assistito dall’avvocato Simone Guglielmin, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Da sabato l’uomo è in carcere a Padova, accusato di omicidio pluriaggravato dalla premeditazione e dai futili motivi. Sarebbe stato lui, secondo le indagini condotte dai carabinieri del reparto operativo di Padova, della compagnia di Cittadella con l’ausilio dei riscontri tecnici dei Ris di Parma a sparare il colpo che ha raggiunto alla testa il 58enne mentre stava andando in un maneggio dove lavorava all’alba di domenica 8 giugno. L’uomo era stato trovato agonizzante ed era morto dopo tre giorni in ospedale a Padova. A insospettire i carabinieri, che avevano subito avviato le indagini, le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza che ritraevano un uomo con la maschera antigas sul volto e dei tatuaggi al braccio che in realtà erano dei manicotti, tutto acquistato online come hanno scoperto i carabinieri che hanno anche tracciato l’acquisto di polvere da sparo e dell’occorrente per fabbricare un’arma in modo artigianale. Le indagini hanno stabilito che la polvere da sparo ritrovata sulla bici dell’uomo e su Fatos Cenaj è compatibile e il cerchio così si è chiuso anche se ancora non è stata trovata l’arma con cui il presunto assassino avrebbe sparato. Un lavoro solo all’inizio per la difesa con l’avvocato che ha già incontrato il suo assistito in carcere prima dell’udienza di convalida. Un assassino nato per futili motivi, liti per le fioriere e per l’abbaiare dei cani, secondo gli inquirenti che hanno lavorato in questi mesi per dare un volto alla persona che ha tolto la vita a un 58enne arrivato in Italia per stare ac (Servizio di Chiara Gaiani)
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