19/02/2021 VO – Un anno fa, il 21 febbraio, a Vo’ i primi due casi di coronavirus in Veneto e purtroppo la prima vittima. Nelle parole del sindaco di Vo’ Giuliano Martini il ricordo, durissimo, delle prime due settimane di zona rossa. || «Noi ci siamo reinventati tutto. Siamo stati chiusi, sigillati per due settimane e solo quelli che sono rimasti all’interno del comune di Vo’ possono parlare, quelli che hanno vissuto fuori non possono sapere cosa abbiamo provato». Parla con cuore e fatica Giuliano Martini, sindaco di Vo’. Venerdì 21 febbraio 2020 i primi due casi di coronavirus nel suo paese, il martedì successivo dieci posti di blocco chiudono il comune con dentro tutti i suoi abitanti. Farà memoria domenica, a un anno esatto dalla morte di Adriano Trevisan, la prima vittima italiana, la comunità di Vo’ che si ritroverà prima in piazza poi davanti all’ulivo piantato su una delle rotatorie di ingresso al comune in ricordo di tutte le vittime del coronavirus. Un grande cuore tricolore appeso al municipio, il sindaco Giuliano Martini rivive con noi frammenti di storia che resteranno indelebili nella sua memoria come la telefonata ricevuta da una coppia di genitori di Vo’, di rientro da una visita medica con il figlio, fermi nel cuore della notte a un posto di blocco in attesa di tornare a casa. Il pianto del bambino, l’angoscia dei cittadini chiusi a chiave in questo splendido angolo dei Colli Euganei, il pensiero alla vita, al lavoro e nei suoi occhi l’orgoglio del sindaco, primo cittadino di persone che si sono riscoperte comunità. – Intervistati GIULIANO MARTINI (Sindaco di Vo’) (Servizio di Chiara Gaiani)


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