04/10/2021 PADOVA – Letteralmente a rullo di tamburi e accolto trionfalmente dalla Polifonica Vitaliano Lenguazza ha aperto le porte il Museo della Goliardia all’interno del Palazzo del Bo. || Ha trovato casa nel palazzo del Bo il museo della goliardia padovana celebrato da una delle sue costole più conosciute: la Polifonica Vitaliano Lenguazza. All’alba degli ottocento anni di vita, l’università di Padova celebra la sua storia e i suoi goliardi con a capo una rettrice donna e un tribuno donna Apocalisse Valerianas.La difesa dell’universa universis patavina libertas, il diritto allo studio e alla libertà di espressione: poco da scherzare con i goliardi che di scherzi memorabili ne ricordano nella storia recente dalle forbici consegnate al ministro Mancini in odor di Tangentopoli, al maiale Gigi el porseo regalato a Giovanni Spadolini che lo accolse nella sua casa toscana. E di simpatico c’è ben poco nell’omaggio tradizionale al rettore all’apertura dell’anno accademico. Insomma la gallina è il simbolo di quelle libertas concesse agli studenti fin dal medioevo da Federico Barbarossa. E scusate se è poco. E una gallina, ma dati i tempi, in adozione a distanza, i goliardi l’hanno affidata fresca fresca ventiquattr’ore fa alla neorettrice da lei ribattezzata Galilea. – Intervistati APOCALISSE VALERIANAS (Tribuno degli Studenti), FRANCESCO DI BERNARDO (Comitato Otto Febbraio), DANIELA MAPELLI (Rettrice Università di Padova) (Servizio di Chiara Gaiani)


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