PADOVA – Il coronavirus non ferma il premio nazionale della Bontà Sant’Antonio di Padova che giunge alla 46° edizione. il grazie andrà a testimoni di bene nei luoghi della pandemia tra cui i tre giovani medici volontari nella zona rossa di Vo’. || Maria Teresa Gallea, Paolo Simonato, Luca Sostini. Sono i tre giovani medici, da mercoledì cavalieri al merito della Repubblica, che alla fine di febbraio sostituirono i loro colleghi nella zona rossa di Vo’. A loro, testimoni di bene nei luoghi della pandemia, l’Arciconfraternita di Sant’Antonio assegna il 46° premio nazionale della bontà Sant’Antonio. «Non un’onorificenza – suggerisce Leonardo D’Ascenzo, medico e priore dell’Arciconfraternita – ma un grazie francescano e antoniano, esempio ai giovani di persone che si sono spese per gli altri, in ambito sanitario e di fede». Con loro infatti un premio andrà al professor Nando Bonessio di Roma e a don Fabio Stevenazzi, sacerdote lombardo tornato a fare il medico a Busto Arsizio in piena pandemia. Tante le remore legate all’emergenza ma il bene merita di essere raccontato. E così la cerimonia di premiazione si svolgerà domenica 22 novembre alle 12 nella basilica del Santo al termine della santa messa delle 11 presieduta dal delegato pontificio monsignor Fabio Dal Cin, trasmessa in diretta su Rete Veneta e in streaming sul canale web dell’emittente del gruppo Medianordest. Alle 14.30 dello stesso giorno, una trasmissione sempre in diretta su Rete Veneta dalla sala priorale della Scoletta del Santo, sede storica dell’Arciconfraternita, permetterà a tutti di conoscere i premiati e ascoltare le loro esperienze. (A cura di: Chiara Gaiani)