09/05/2022 PADOVA – E’ boom di licenziamenti tra i padovani. Molti lasciano il posto fisso, i giovani la categoria più colpita. Nella sanità è fuga dal pubblico al privato. || Negli ultimi dieci anni non era mai successo che 38mila padovani lasciassero il posto di lavoro. E invece, analizzando i dati forniti per il 2021 da Veneto Lavoro, emerge proprio che tra tutti i posti persi, circa uno su tre è stato lasciato volontariamente da chi ha deciso di licenziarsi, e la maggior parte erano per di più dipendenti a tempo indeterminato, quindi con il cosiddetto posto fisso.Sono lavoratori che vengono soprattutto dai settori del commercio, ristorazione, servizi all’impresa, logistica e trasporti.La sanità è l’ambito più colpito in questi due anni di pandemia, e così le dimissioni sono a catena, ad esempio c’è chi ha lasciato il pubblico per il privato, da carichi pesanti e stipendi più bassi, come le case di riposo.La richiesta è chiara. La politica nazionale deve fare scelte diverse. Così non va bene, occorre agire e andare in controtendenza rispetto alla situazione attuale. I segnali sono forti, crescono le diseguaglianze, la povertà, l’inflazione che impedisce agli stipendi di rimanere al passo. Il sindacato è preoccupato. Bisogna agire subito per evitare che esploda il disagio sociale. – Intervistati ALDO MARTURANO (Segretario Generale CGIL Padova) (Servizio di Federico Fusetti)


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