08/06/2022 PADOVA – Il vaiolo delle scimmie. Salgono a tre i casi di pazienti colpiti dal virus. Si tratta di contatti stretti del primo contagiato, il giovane medico padovano. Tutti e tre sono ricoverati nel reparto di malattie infettive dell’azienda ospedaliera di Padova. || Salgono a tre i casi di pazienti colpiti dal vaiolo delle scimmie. Si tratta del giovane medico, primo paziente ricoverato a Padova, e di due contatti stretti di quest’ultimo. Tutti sono seguiti dai medici del reparto di malattie infettive dell’azienda ospedale università. Nessuno presenta condizioni particolarmente critiche e presto potrebbero essere dimessi. Una malattia che si manifesta con febbre, dolori muscolari e lesioni cutanee e che viene certificata dall’esito di un tampone. La scoperta dei nuovi casi grazie al tracciamento dei contatti stretti del medico andato a ritroso di dieci giorni rispetto alla scoperta della malattia con tutte le persone sono costantemente monitorate. Gli ultimi contatti erano stati a fine maggio, il tempo di incubazione del virus è di circa 13 giorni. Sembra che il contagio del medico padovano possa essere avvenuto dopo aver passato del tempo con una persona arrivata dalla Spagna, paese che insieme alla Gran Bretagna è tra quelli dove si registrano il maggior numero di casi di vaiolo delle scimmie. Il Dipartimento di Prevenzione dell’ulss 6 continua l’attività di tracciamento. La situazione – dicono i vertici dell’azienda socio sanitaria – è pienamente sotto controllo, ma rimane sempre valido l’invito a rispettare le norme igieniche e le precauzioni comportamentali interpersonali. Produenz, dunque ma non psicosi come dice anche il direttore dell’azienda ospedaliera Giuseppe Dal Ben che sta seguendo la situazione dei tre casi padovani. – Intervistati VINCENZO BALDO (Epidemiologo Azienda Ospedaliera di Padova), GIUSEPPE DAL BEN (Direttore Generale Azienda Ospedaliera di Padova) (Servizio di Valentina Visentin)


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