07/07/2022 PADOVA – “Una donna in Prato”: è questo il titolo della mostra ospitata a Palazzo Angeli in Prato della Valle fino al 31 luglio attraverso il quale quaranta artisti chiedono che tra le statue dei padovani illustri, tutti uomini per ora, trovi finalmente posto anche una donna. || Finiva il diciottesimo secolo quando alla dogaressa Polissena Contarini da Musa, i cittadini di Padova vollero dedicare la statua sullo stallo numero 45 del Prato della Valle. Sforzo vano. Il doge Domenico Contarini la scalzò ma la sua statua venne poi distrutta dai francesi. A raccontare la sua storia, questo quadro, il simbolo della mostra “Una donna in Prato” visitabile con ingresso gratuito a Palazzo Angeli fino al 31 luglio, dipinto da una delle ispiratrici del progetto Daniela Antonello. Ed ecco allora le padovane illustri, dalla moglie di Francesco il Vecchio, signora della corte dei Carrara che posero le basi di Padova Urbs Picta Fina Buzzaccarini, alla padovana illustre per antonomasia Elena Lucrezia Cornaro Piscopia in due versioni quella antica che riproduce la statua posta al Bo e questa decisamente più moderna. Donne che rispettano i criteri adottati nel 1744 dal consiglio cittadino per il Prato. Un consesso per ora tutto al maschile quello di padovani illustri quello di Prato della Valle che la città, a partire dai suoi artisti, chiede di mettere al passo con i tempi, una domanda che forse si pongono anche i piccoli padovani autori di questo racconto a fumetti “Le statue in Prato raccontano. Padova, città d’arte, svelata dai suoi personaggi famosi”. – Intervistati DANIELA ANTONELLO (Presidente Associazione Xearte) (Servizio di Chiara Gaiani)


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