24/08/2022 PADOVA – I ricoveri per west nile stanno mettendo sotto pressione le terapie intensive degli ospedali padovani. Dieci persone sono ricoverate in Azienda ospedaliera, solo due i ricoveri per covid, ma i tempi delle cure e della ripresa dei pazienti sono molto lunghi. Ecco il bollettino di Padova la provincia più colpita in Italia dal West Nile || Si è passati dal covid al West Nile, è un’altra estate di passione per le terapie intensive degli ospedali padovani che mentre si svuotavano dei pazienti colpiti dal coronavirus si sono riempite di persone contagiate dal virus trasmesso dalle zanzare. Il bollettino – da luglio ad oggi – conta 141 casi, di questi 63 sono forme neuroinvasive piuttosto gravi. Negli ospedali dell’ulss euganea sono 16 i pazienti ricoverati, in azienda ospedaliera a Padova invece 14, di questi 10 sono seguiti nei vari reparti di terapia intensiva.Un paziente è ricoverato in terapia intensiva da più di un mese e anche la ripresa ha tempi molto lunghi. Per la prima volta il virus che per il 70-80% dei casi è asintomiatico non colpisce solo gli anziani, ma sono stati ricoverati con forme febbrili anche giovani, attualmente ci sono in cura due 17enni a Padova. Oltre alle disinfestazione messe in campo dai comuni ci si può difendere così, spiega il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Padova Giuseppe Dal Ben. “Contro il west nile virus ci sarebbe anche un vaccino sperimentato otto anni fa” ha detto il professor Giorgio Palù presidente di Aifa e professore di Virologia dell’Università di Padova “ma è sempre mancata la volontà delle industrie farmaceutiche di svilupparlo perchè la malattia ha una scarsa letalità e un’incidenza variabile legata alla stagionalità. – Intervistati Dott.ssa MARINA MUNARI (Dir. U.O.C. Rianimazione Azienda Ospedaliera di Padova), GIUSEPPE DAL BEN (Direttore Generale Azienda Ospedaliera di Padova) (Servizio di Valentina Visentin)


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