07/10/2022 ALBIGNASEGO – Familiari, amici, tantissimi giovani con la maglietta bianca con la foto di Mattia. Una folla commossa si è riunita nella chiesa di San Giacomo ad Albignasego per l’ultimo saluto a Mattia Caruso, ucciso dalla fidanzata con una coltellata al cuore. Il parroco durante l’omelia: «Ho compassione per i genitori di Valentina». || Risuona la campana della chiesa di San Giacomo all’ingresso del feretro di Mattia Caruso, il trentenne ucciso con una coltellata al cuore dalla fidanzata Valentina Boscaro. Subito accanto alla bara di legno chiaro coperta di rose bianche, si avvicinano gli amici di Mattia, molti indossano la maglietta Ciao Malammo, che lo portano a spalla in chiesa tributandogli l’onore dell’alzabaraalzabaraAll’ingresso, si alza un cartellone che chiede giustizia per il giovane conosciutissimo alla Mandriola, titolare con la famiglia di un banco di dolciumi e prodotti siciliani. La chiesa lo accoglie, tanti in silenzio occupano i banchi, tantissimi restano sul sagrato ad attendere la fine del rito funebre. E’ il celebrante, don Paolo Bicciato, parroco di San Giacomo a invitare sull’altare due giovanissimi. Il nipote rivolge un saluto commosso allo zio: «Mai avrei potuto immaginare che quella domenica mattina mi avresti dato l’ultimo abbraccio». Viene letto poi letto il ricordo della mamma: «Mattia era un vulcano in eruzione, un eterno bambino, il mio bambino». Nell’omelia, don Paolo Bicciato affida ai presenti alcuni pensieri: il valore della vita come dono, il senso di comunione e relazione e ai giovani dice di non sprecare la vita concludendo le sue parole con il racconto di un incontro con la mamma di Mattia che così si era espressa: «Mio figlio è morto, ma ho compassione per i genitori di Valentina». Sul sagrato lo attendono cuori e palloncini bianchi. Tanti amici tutti vestiti di nero, e uno striscione “il tuo sorriso rimarrà in eterno”. (Servizio di Chiara Gaiani)


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