14/12/2022 PADOVA – Maria e Giuseppe due pazienti, come pastori due volontari, le contadinelle due infermiere. E’ un presepe vivente formato famiglia quello allestito nelle sale dello Iov. || Il cuore blu dello Iov tra le braccia di Maria e Giuseppe. Un presepe vivente simbolo di ri-nascita, condivisione e ricerca, quello allestito nelle sale dell’Istituto Oncologico Veneto. Un sorriso commosso accompagna i protagonisti di questa sacra rappresentazione tanto più significativa in un luogo dove la paura, spesso puro terrore, si trasforma in consolazione, speranza, molte volte in guarigione. E allora Maria e Giuseppe, due pazienti, sono i simboli di questo percorso. Maria è Enrica Mengato, 35enne paziente di Abano Terme colpita due anni fa da tumore al seno che proprio nel periodo di Natale e in piena pandemia aveva iniziato il percorso della chemioterapia; Giuseppe è Lorenzo Rama, 23enne di Dueville nel vicentino, che ha sconfitto un sarcoma. Accanto a loro la vivandiera Stefania responsabile dell’unità operativa semplice tumori ereditari, Giuliano e Roberto, volontari dell’Avo, Laura ed Erika infermiere. Una squadra stretta attorno a quel cuore che per quanti varcano la soglia dell’istituto è sempre simbolo di speranza. Un cuore che attraverso la ricerca, parole del direttore generale Patrizia Benini, diventa stella cometa perché permette di guardare verso l’orizzonte e di coltivare il sogno di “un mondo finalmente libero dal cancro”. (Servizio di Chiara Gaiani)


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