14/12/2022 PADOVA – L’impiego di un nuovo farmaco, usato per la prima volta in modo sperimentale a Padova, ha permesso un trapianto di rene su una donna in attesa da 13 anni del nuovo organo. L’intervento è avvenuto lo scorso 1° novembre e oggi Mihaela, la paziente trapiantata, ci ha raccontato come è andata. || Sono gli occhi di Mihaela che ha 43 anni e vive a Foligno con il marito e la figlia di sei a raccontarci la gioia di un nuovo miracolo della scienza e della sanità padovana. Una vita accidentata ma fortunata la sua, che scoperta la malattia renale nel 2000 aveva ricevuto un primo trapianto da vivente nel 2003 per poi tornare in dialisi sei anni dopo. Una grande forza d’animo per lei che fa parte di quel 17% di pazienti che hanno un’alta presenza di anticorpi che rende altissimo il rischio di rigetto. La risposta è arrivata grazie all’Imlifidase, farmaco sperimentale conosciuto da Lucrezia Furian negli Stati Uniti nel 2018 e usato per la prima volta a Padova il 1° novembre. La svolta il 31 ottobre. Dopo tredici anni c’è un rene compatibile per Mihaela. Dal comitato etico dell’azienda ospedaliera arriva il via libera all’uso del farmaco e scatta una corsa contro il tempo fatto di grandi professionalità e grandissima generosità. Un grande ospedale quello di Padova, dirà qualche giorno dopo la professoressa Furian al direttore generale Dal Ben. Ma le conferme arrivano soprattutto dagli occhi e dalla voce a tratti rotta dall’emozione di Mihaela che quel pomeriggio del 31 ottobre ha tardato a partire da Foligno perché pensava fosse uno scherzo ma quando ha capito che il dono di una persona e di una famiglia e i grandi passi in avanti fatti dalla scienza erano realtà è partita subito. – Intervistati PAOLO RIGOTTI (Direttore Centro trapianti di rene e pancreas ), LUCREZIA FURIAN (Centro trapianti di rene e pancreas) (Servizio di Chiara Gaiani)


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