19/12/2022 PADOVA – Il caso di don Luca Favarin, il prete degli ultimi sospeso a divinis dalla diocesi di Padova. La curia affida a una nota la sua posizione: «E’ una naturale conseguenza della richiesta presentata da don Luca». || «Il 17 dicembre è stato consegnato a don Luca Favarin il decreto di sospensione a divinis con effetto immediato. Tale disposizione è la naturale conseguenza della richiesta presentata dallo stesso don Luca di essere esonerato dai compiti legati al ministero presbiterale e di avviare il procedimento di dispensa dal ministero ordinato». E’ una nota della diocesi di Padova a spiegare la posizione del vescovo Claudio Cipolla e della chiesa di Padova nei confronti di don Luca Favarin, il prete degli ultimi che con un post a sorpresa, aveva annunciato via social l’avvio di questo processo la scorsa settimana. Al centro del caso le numerose attività di don Luca Favarin in campo sociale: attività nel settore della ristorazione, le cooperative Percorso Vita, Percorso Altro, Percorso Terra che accolgono donne vittime di tratta e minori non accompagnati. Da un lato la diocesi che considera queste iniziative “pur pregevoli, personali e non pensate, condivise né maturate insieme alla Chiesa di Padova”, dall’altra don Luca Favarin che in un’intervista rilasciata al quotidiano “La Repubblica” ribadisce che «è il modo in cui lavora la Chiesa con i poveri che non va». Nel frattempo da sabato, per effetto del decreto di sospensione, don Luca Favarin non potrà celebrare l’Eucaristia e gli altri sacramenti e sacramentali. (Servizio di Chiara Gaiani)


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