18/01/2023 PADOVA – Il Garante della Privacy apre un’istruttoria sull’algoritmo pensato dalla Regione Veneto per gestire la priorità delle liste d’attesa sanitarie, un’iniziativa da sempre contestata dai medici di medicina generale || Una richiesta di informazioni per verificare la conformità alla normativa privacy di una delibera, in base alla quale non sarebbero più i medici di medicina generale a scegliere la classe di priorità della prestazione richiesta per il paziente, ma un sistema basato sull’intelligenza artificiale. Il Garante per la protezione dei dati personali chiede lumi alla Regione Veneto per capire come viene gestita la priorità delle liste d’attesa. Qualche tempo fa l’ordine dei medici e la fimm regionale aveva duramente contestato questa decisione della regione, oggi con questo intervento del Garante della Privacy c’è un primo segnale di risposta alle loro proteste.Di fronte ad un possibile trattamento su larga scala di dati particolarmente delicati come quelli sulla salute, che coinvolgerebbe peraltro un numero rilevante di pazienti, il Garante ha deciso di avviare un’istruttoria. Entro 20 giorni la Regione Veneto dovrà comunicare all’Autorità ogni elemento utile alla valutazione del caso, precisando in particolare se l’attribuzione della classe di priorità delle prestazioni sanitarie (urgente, breve, differita, programmata) sia realmente effettuata in forma automatizzata, attraverso algoritmi. L’indicazione della classe di priorità non sarebbe, peraltro, modificabile dal medico, questo il punto di rottura con la categoria.La Regione dovrà indicare la norma giuridica alla base del trattamento, la tipologia di algoritmo utilizzato, i data base e i tipi di informazioni e documenti clinici che verrebbero trattati. – Intervistati DOMENICO CRISARA’ (Presidente Ordine dei Medici di Padova) (Servizio di Francesco Rataj)


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