25/01/2023 CAMPONOGARA – Lavoro, volontariato e obbligo di rimanere a casa la notte. Cominciano a delinearsi le regole per Walter Onichini, il macellaio scarcerato e affidato ai servizi sociali. || Dopo il ritorno a casa, per certi versi perfino inatteso, di Walter Onichini, ora si delinea meglio quello che potrà e quello che non potrà fare. Il macellaio di Legnaro, che ha potuto riabbracciare la famiglia a Camponogara, doVe si è trasferita, è stato ammesso in prova ai servizi sociali dai giudici del tribunale di sorveglianza, anche se la Procura Generale aveva dato parere negativo. Condannato in via definitiva a 4 anni e 11 mesi, ne ha trascorsi circa uno e mezzo in carcere. Uscito dal penitenziario Due Palazzi di Padova anche per essersi dichiarato pentito per ciò che ha fatto, ora le sue giornate sarannmo scandite dal lavoro e dal volontariato. Trenta ore settimanali nel macello della sorella Chiara, dove dirigerà la produzione, e volontariato a Campolongo Maggiore, insieme all’associazione “Mondo di Carta”, impegnata a ristrutturare l’ex villa del Boss della Mala del Brenta Felice Maniero, e che sarà poi destinata a eventi di sensibilizzazione contro la criminalità. Fino a quando avrà scontato del tutto la pena Onichini potrà muoversi liberamente all’interno della Regione Veneto, mentre per uscire avrà bisogno di un permesso speciale. Inoltre dovrà rimanere a casa tra le 22 e le 6 del mattino, con le forze dell’ordine che potranno presentarsi nella sua abitazione anche di notte per verificare che sia effettivamente presente. Non avrà altri obblighi, come il braccialetto elettronico o la firma nelle stazioni dei carabinieri o in Questura. Inoltre potrà seguire anche l’attività dell’azienda agricola di famiglia. Insomma, un graduale ritorno alla vita normale che era tutto ciò che sognava. (Servizio di Federico Fusetti)


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