30/03/2023 SANT’URBANO – Il dramma di Sant’Urbano con la morte della giovane mamma Alina Crenicean. Sono dovuti intervenire i carabinieri per tenere lontani i curiosi da quello che resta della villetta di Via Gorghi esplosa domenica. || “Turismo inquietante, ho ritenuto necessario chiedere l’intervento dei carabinieri”. E’ incredulo Guido Temporin, vice sindaco di Sant’Urbano tra i primi domenica ad accorrere in Via Gorghi dopo l’esplosione della villetta che ha cambiato per sempre la vita della famiglia di Michelangelo Negrello e dei suoi due figli di nove e tre anni. Mancavano pochi minuti alle 8 quando Alina Crenicean, scesa in cucina per preparare la colazione, ha innescato forse con l’accensione della luce, l’esplosione seguita da un devastante incendio. La donna, 36 anni, è morta. Feriti i figli e il marito, salvi solo perché si trovavano nelle stanze del primo piano. Da domenica la villetta è sotto sequestro ma anche meta di continui viaggi di curiosi tanto che tutta la proprietà è stata picchettata dai carabinieri che garantiscono protezione alla famiglia Negrello con passaggi frequenti. Per Michelangelo e i suoi figli è stata da subito una gara di solidarietà con l’invio di abbigliamento e beni di prima necessità grazie a una raccolta avviata dalla Proloco di Sant’Urbano. Sul fronte delle indagini, i primi riscontri avrebbero individuato nel cattivo funzionamento del piano cottura della cucina la potenziale causa del devastante scoppio di domenica. Oggi sul corpo di Alina Crenicean sarà eseguita l’autopsia disposta dalla procura di Rovigo che ha aperto un fascicolo contro ignoti per i reati di incendio, crollo, disastro colposo e omicidio colposo. Solo dopo, il corpo della giovane moglie e mamma, potrà essere restituito alla famiglia per una degna sepoltura. (Servizio di Chiara Gaiani)


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