20/04/2023 PADOVA – Tutto pronto per la Padova Marathon, che domenica porterà oltre 20mila persone lungo le strade della provincia. Tra lorro tante belle storie che meritano di essere raccontate. || Tra i 20mila che parteciperanno domenica alla Padova Marathon, quattromila dei quali sono atleti professionisti, ci sono storie personali che meritano di essere raccontate. Storie di riscatto, di sofferenza, di misura dei propri limiti. Certo, ci sarà la sfida al femminile tra Anna Incerti e Rebecca Cheptegei nella 42 chilometri femminile e quella tra gli specialisti Teferi Girma e Biwott in campo maschile, però in partenza dallo stadio Euganeo o da Abano Terme per la mezza marathon ci son tante altre belle storie. Come quella di Serena Banzato, che dopo 5 maratone, nel 2018 a causa di un’infezione al piede ha rischiato la vita. Ora è di nuovo in pista. O come quella di don Vincenzo Puccio, sacerdote di Santa Venera, Catania, che vanta un ottimo tempo: 2 ore 29 minuti e 11 secondi. Sacerdote e atleta in buon campagnia, perchè ci sono anche due preti padovani iscritti alla maratona: don Francesco Gallo delle parrocchie di Motta e Pra’ d’Este, e don Danilo Miotto, della parrocchia di Rubano. Entrambi l’hanno corsa in più occasioni. E poi il padovano Gianni Ballin e Pietro Borio di Asti, rispettivamente 80 e 77 anni. Sono i più anziani tra gli iscritti alle prove agonistiche. E infine Silvia Furlani, 62 anni, friulana, che da 30 anni convive con la sclerosi multipla. Non si lascia abbattere e decide di sfidare la malattia correndo. Più volte in gara anche a Padova, sarà alla partenza di Abano Terme per la mezza maratona, portando il suo messaggio di coraggio, determinazione e positività. (Servizio di Federico Fusetti)


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