21/04/2023 PADOVA – Sono due padovani gli autori della rapina a un furgone portavalori avvenuta a Campodarsego lo scorso luglio. Su di loro, pesano gravi indizi raccolti dalla squadra mobile di Padova. || Un rapinatore con un fucile a pompa tiene sotto tiro la guardia giurata, il secondo sotto la minaccia di una pistola si fa consegnare il plico destinato alla banca con 74.000 euro in contanti. Sono le 8 del mattino del 18 luglio scorso a Reschigliano di Campodarsego. E’ qui che viene messa a segno la rapina ai danni di un portavalori della Civis che stava per entrare nella Banca di Credito Cooperativo. I rapinatori non sapevano che gli agenti della squadra mobile di Padova erano già sulle loro tracce con localizzatori satellitari e intercettazioni telefoniche. In azione, secondo la polizia, un padovano di 45 anni, l’uomo che minacciava il rapinato con il fucile, e un secondo padovano 64enne già noto alle forze dell’ordine e raggiunto in queste ore da un’ordinanza di obbligo di dimora e firma emessa dalla procura di Padova che lo accusa di questa e altre due rapine a mano armata commesse sempre nel padovano, la prima 15 giugno ai danni di un’azienda, la seconda l’8 luglio a un ufficio postale di Via Vigonovese. I due colpi avevano fruttato un bottino misero, per questo la banda si era subito data da fare mettendo a segno il terzo e ben più fruttuoso assalto. Individuati i due presunti rapinatori, la polizia ha raccolto numerosi indizi di colpevolezza individuando il covo in zona Guizza a Padova presso un fiancheggiatore dove è stato trovato il fucile mentre nascosta sotto un sasso a casa del 64enne è stata trovata la pistola. Secondo quanto ricostruito, la banda era pronta a entrare in azione di nuovo a settembre quando l’assalto a un portavalori è fallito per cause indipendenti dalla loro volontà. (Servizio di Chiara Gaiani)


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