21/06/2023 PADOVA – Iniziato oggi in tribunale a Padova il processo a carico di Valentina Boscaro imputata per l’omicidio del fidanzato Mattia Caruso avvenuto ad Abano Terme nel settembre del 2022 || In aula ha ascoltato in silenzio senza far trasparire emozioni sul volto il racconto del medico legale che ha effettuato l’autopsia sul corpo di Mattia Caruso, l’uomo con cui aveva una relazione e che ha confessato di aver ucciso la notte del 25 settembre del 2022. Si è aperto in Corte d’Assise a Padova il processo a carico di Valentina Boscaro la 31enne padovana imputata per l’omicidio di Mattia Caruso. Gli avvocati della difesa della donna hanno nuovamente chiesto di depenalizzare il reato da omicidio volontario aggravato dal rapporto affettivo a preterintenzionale, ma il giudice Mariella Fino ha rigettato l’eccezione, confermando quello che già era stato espresso durante l’udienza preliminare ovvero non concedendo la possibilità che il processo contro Valentina Boscaro si potesse celebrare con rito abbreviato che prevede uno sconto della pena. La donna rischia l’ergastolo. All’inizio dell’udienza il pubblico ministero Roberto Piccione ha fatto sentire in aula un vocale mandato dalla Boscaro a Caruso in cui lo chiamava infame e gli urlava che gli avrebbe piantato un coltello nel cuore. Il aula è stato interrogato dalle parti il medico legale Stefano D’Errico dell’Univeristà di Trieste che ha eseguito l’autopsia e che ha spiegato che il pugnale ha penetrato il petto di Mattia in un’area vitale una sola volta andando 5 cm in profondità. Il ragazzo è morto per arresto cardiaco e non per emoraggia. L’esame tossicologico ha rilevato che Mattia Caruso quella notte aveva un tasso alcolemico 1.01 e aveva assunto dell’ecstasy. Sul banco dei testimoni la difesa di Valentina ha chiamato un consulente tecnico, il medico legale Giuseppe Fortuni. La difesa vuole dimostare quello che la Boscaro ha sostenuto dopo la confessione del delitto ovvero che ha colpito Mattia con il coltello che l’uomo aveva nel porta oggetti dell’auto ma non lo voleva uccidere. Fuori dall’aula per tutto il tempo sono rimaste la mamma e la sorella di Mattia Caruso che si sono costituite parte civile e c (Servizio di Valentina Visentin)


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