01/08/2023 PADOVA – Un’indagine sui prodotti forniti alle mense dell’Esercito porta alla luce irregolarità gravi. Prodotti destinati anche a caserme di Padova e Treviso. || L’indagine era partita un anno fa da una segnalazione del settore veterinario dell’Esercito, responsabile delle ispezioni nelle mense. E così il Nas di Padova, con il coordinamento della Procura, inizia a scavare sulla preparazione dei pasti destinati a quattro caserme del Triveneto. Due a Padova, sedi dell’ospedale militare e del centro rifornimenti, una di Treviso, il 3° reparto aeromobili dell’aeronautica militare, e il 5° reggimento alpini di Vipiteno. Emerge che, secondo i carabinieri, un’azienda colosso della ristorazione spacciava per biologici prodotti che non lo erano, per freschi prodotti che erano conservati, oltre alle irregolarità nelle etichette. Per questo le accuse sono pesanti, come frode in commercio, il mancato rispetto dei contratti, reati ai danni della Pubblica Amministrazione. E così a finire nei guai sono sei persone indagate, i vertici dell’azienda, tra cui un trevigiano 64enne di Asolo, e un veronese di 44 anni di San Giovanni Lupatoto. Insomma alla base ci sarebbe un sistema collaudato per risparmiare centinaia di migliaia di euro sul contratto acquistando prodotti più economici e non facendo lavorare i dipendenti nei giorni festivi. A sostegno delle indagini ,intercettazioni ambientali e immagini di telecamere installate nei centri cottura. (Servizio di Federico Fusetti)


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