23/09/2023 TOMBOLO – L’omicidio di Liliana Cojita, la 55enne uccisa a Tombolo. Resta in carcere il compagno, un cittadino marocchino di 49 anni che ha confessato il delitto, che oggi ha parlato davanti nel corso dell’interrogatorio di garanzia. || Ha parlato davanti al giudice per le indagini preliminari nel corso dell’interrogatorio di garanzia Youssef Mahid, il marocchino di 49 anni che ha confessato di aver ucciso Liliana Cojita. Omicidio volontario con l’aggravante della relazione sentimentale, con questa accusa il 49enne è stato raggiunto da una misura cautelare in carcere per il pericolo della reiterazione del reato e resta quindi rinchiuso al Due Palazzi di Padova. «Litigavamo da settimane – ha raccontato al giudice assistito dall’avvocato Corrado Perseghin – non volevo uccidere Liliana, nell’impeto ho usato il cuscino ma non mi rendevo conto di quello che facevo». Un raptus per motivi di gelosia, perchè Liliana avrebbe frequentato un altro uomo: questa la ricostruzione fatta anche davanti al giudice dopo quanto dichiarato al pm Roberto D’Angelo e ai carabinieri. Capita la gravità della situazione, Mahid ha anche tentato di rianimare Liliana che ormai non respirava più buttandole dell’acqua sul viso. Tutto inutile: Liliana Cojita era già morta. A quel punto l’uomo ha inforcato la bici e ha corso per ore, lasciando il corpo senza vita della sua compagna nella stanza dell’appartamento di Via Vittorio Veneto a Tombolo. Solo il giorno dopo, giovedì, intorno alle 14 si è presentato ai carabinieri e ha confessato. Liliana Cojita lascia una figlia e una nipote. 56 anni, di origine romena, da un anno viveva in quell’appartamento nel centro di Tombolo con il compagno e altre due persone. Accertamenti sono in corso anche sugli inquilini per capire se i contratti d’affitto fossero tutti regolari. (Servizio di Chiara Gaiani)


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