12/02/2024 PADOVA – Mentre continua l’indagine per far luce sulla cooperatova di Vigonza indagata per caporalato ed estorsione, 177 lavoratori sono rimasti a casa. L’avvocato della cooperativa chiede il dissequestro || Il sequestro finalizzato alla confisca della sede della cooperativa Solidalia finita nel mirino di un’indagine della Squadra Mobile di Padova che vede indagato il precedente presidente per violazione di norme in materia di immigrazione, caporalato ed estorsione, sta avendo ripercussioni sui dipendenti regolari della cooperativa. 177 persone sono rimaste a casa dopo il provvedimento. Si tratta di 105 dipendenti e una 70ina di addetti a lavori di pubblica utilità. L’avvocato Carlo Bermone che tutela l’attuale presidente della Cooperativa che ha sede a Vigonza e che dispone di una sede operativa a Pianiga e di un’unità locale nel carcere di Rovigo ha chiesto il dissequestro e il riesame del provvedimento. L’indagine era partita dopo che la polizia aveva fermato un tunisino, rientrato in Italia dopo una prima espulsione del 2019, che risultava assunto nella cooperativa di Vigonza. 19 i richiedenti asilo del Mali, del Burkina Faso, del Senegal, della Costa d’Avorio e della Guinea che sarebbero stati fatti lavorare in modo totalmente gratuito dopo aver firmato un patto formativo di lavoro volontario ma sottoposti a continuo ricatto che, se non avessero lavorato non avrebbero ottenuto il permesso di soggiorno. Negli alloggi riscontrate carenze igienico sanitarie, violate anche le norme relative ai luoghi di lavoro. – Intervistati Avv. CARLO BERMONE – Legale Coop. Solidalia (Al telefono) (Servizio di Valentina Visentin)


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