07/05/2024 PADOVA – Pfas. Una ricerca dell’Università di Padova ha dimostrato un’associazione tra l’esposizione e il rischio elevato di morte. Sono 4 mila morti in più in 34 anni nell’area rossa || “Quasi 4 mila morti in più in 34 anni nell’area rossa causati da Pfas”. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato di un gruppo di ricercatori dell’Università di Padova sulla rivista scientifica Environmental Health, che ha rivelato l’impatto devastante della contaminazione da sostanze per-fluoroalchiliche e poli-fluoroalchiliche sulla mortalità della popolazione che risiede nei comuni veneti più colpiti che si trovano nell’area tra le province di Vicenza, Padova e Verona. A renderlo noto il Gruppo Mamme No Pfas. Nel 2013 in Veneto è stata scoperta una vasta contaminazione delle acque che ha interessato maggiormente 30 comuni delle tre province, dove le Pfas sono state rilevate in concentrazioni preoccupanti nelle acque superficiali, sotterranee e potabili, avvelenando circa 350 mila persone. La ricerca, condotta dal professor Annibale Biggeri, assieme al suo team dell’Università di Padova, in collaborazione con il Registro Tumori dell’Emilia-Romagna, il Servizio statistico dell’Istituto superiore di sanità e con il contributo di “Citizen Science” del gruppo Mamme No Pfas, evidenzia che dal 1985 al 2018 si è registrato un eccesso di oltre 3800 morti rispetto all’atteso, una morte in più ogni 3 giorni. In particolare, per la prima volta, è stata dimostrata un’associazione causale tra l’esposizione alle Pfas e un rischio elevato di morte per malattie cardiovascolari. Secondo lo studio ad essere maggiormente colpiti sono i giovani. (Servizio di Valentina Visentin)


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