03/09/2024 VENEZIA – Prima campanella per i bimbi di nidi e materne paritarie. Ma la Fism Veneto lancia l’allarme per le conseguenze sugli istituti di un eventuale aumento dell’Irap || I nidi e le scuole dell’infanzia Fism hanno riaperto le porte ai bimbi per un nuovo anno scolastico che deve fare i conti con problemi vecchi e nodi più recenti, vedi la misura allo studio della regione veneto di ritoccare l’Irap l’imposta regionale sulle attività produttive. Un aumento che potrebbe avere ricadute anche sugli istituti paritari che potrebbero trovarsi a pagare 2500 euro in più di costi al mese e questo vorrebbe dire la necessità di avere più rette e quindi più bambini iscritti. Bimbi in più che al momento però sembrano mancare alla luce di una crescente denatalità che in Veneto registra una media annua del 4.5% e che ha inevitabili ricadute anche sugli iscritti a nidi e materne della Fism: sono 14 le scuole paritarie che non ha riaperto in questo nuovo anno scolastico con una perdita di 2700 bambini. Analizzando la situazione a livello territoriale, quest’anno tra scuole primarie e dell’infanzia la provincia di Padova conta cinque istituti in meno rispetto a 12 mesi fa, quattro nel vicentino, tre nel bellunese e una in provincia di Venezia e Rovigo. Nel biennio 2009 -2010 le scuole prioritarie erano 1350 oggi se ne contano circa 1000. A pesare in queste chiusure non tanto la denatalità ma la difficoltà a far quadrare i bilanci – Intervistati STEFANO CECCHIN (Fism Veneto) (Servizio di Francesca Bozza)


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