12/09/2024 PADOVA – Dal 2022 la peste suina ha iniziato ad essere presente in Lombardia e Liguria, il Veneto negli ultimi mesi ha innalzato i controlli anche se non si sono registrati casi nella nostra regionee l’istituto zooprofilattico è in campo con i controlli. Oggi in provincia un incontro per fare il punto sui rischi per il settore agricolo. || Monitorare il territorio e predisporre un’azione di coordinamento per affrontare le nuove emergenze patogene in agricoltura. Sono i temi affrontati nella sede della Provincia dal consigliere delegato all’Agricoltura Vincenzo Gottardo con la direttrice Generale dell’Istituto Zooprofilattico Antonia Ricci. La preoccupazione maggiore è quella per la peste suina che rischia di mettere in ginocchio un intero comparto. Se da un lato la peste suina non ha conseguenze sull’uomo dall’altro può distruggere interi allevamenti nel raggio di 10 km secondo le disposizioni europee. L’attenzione è rivolta ai cinghiali atrraverso il lavoro di 200 selecontrollori operativi nell’area del Parco colli. Oggi il settore vale 35 milioni di euro all’anno, per un totale di 267 allevamenti professionali in provincia di Padova. L’altro tema è quello della vespa orientalis o calabrone killer che ha invaso il centro Italia e anche il nordest e che è in grado di distruggere interi alveari di api.Provincia e istituto zooprofilattico inoltre stanno vigilando anche sull’uso dei fertilizzanti dopo che è emersa la presenza in alcuni casi di batteri della salmonella e della listeria. – Intervistati VINCENZO GOTTARDO (Consigliere provinciale delegato all’Agricoltura) (Servizio di Valentina Visentin)


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