23/10/2024 VIGONZA – I due imprenditori, padre e figlio, agli arresti domiciliari accusati degli incendi dolosi di Via Rigato a Vigonza. Ieri l’interrogatorio di garanzia. || Hanno scelto il silenzio Silvano e Teo Arcolin, padre e figlio di 67 e 35 anni, i due imprenditori agli arresti domiciliari da sabato accusati di atti persecutori e incendi, per i roghi dolosi avvenuti negli ultimi mesi in Via Rigato a Vigonza. Un’escalation di minacce che ha coinvolto anche il sindaco del comune Gianmaria Boscaro per il quale, a causa delle minacce continue, l’autorità giudiziaria ha disposto la sorveglianza notturna delle forze dell’ordine, con i carabinieri che continuano a presidiare l’abitazione. Una vicenda che aveva tenuto per mesi con il fiato sospeso la comunità a causa di un terreno, acquistato dall’azienda degli imprenditori, su cui era stato in seguito ravvisato un abuso edilizio seguito da un esproprio. A inizio anno in via Rigato, prima l’incendio della legnaia dell’abitazione del capotecnico comunale, a maggio poi l’incendio delle due auto di famiglia dello stesso. Nella notte tra il 15 e il 16 settembre scorsi a rischiare era stata una famiglia con figli piccoli a cui era stata incendiata la villetta di nuova costruzione. Il sospetto che dietro questi attentati ci fossero i due aveva accelerato le indagini dei carabinieri coordinati dalla procura. Mesi e mesi di intercettazioni e la paura che simili gesti si potessero ripetere hanno portato la procura a chiedere l’arresto dei due imprenditori che in una delle intercettazioni si sarebbero interessati anche all’auto del sindaco di Vigonza. Il gip ha deciso per i domiciliari. Per ora gli imprenditori non hanno parlato, non è escluso che vogliano chiarire la loro posizione in vista di un eventuale ricorso al tribunale del Riesame. (Servizio di Chiara Gaiani)

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