13/12/2024 PADOVA – Restano in cella i rapinatori omofobi responsabili di violente aggressione ai danni di coppie gay che si appartavano nella zona industriale di Padova. || Scena muta davanti al giudice, nemmeno un segno di pentimento per il loro odio riversato con ferocia verso uomini presi di mira per il loro orientamento sessuale. I due 23enne marocchini, uno di Fossò e l’altro di Vigonovo arrestati per essere i capi della banda di rapinatori omofobi che quest’estate ha terroriuzzato Padova si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia e così il giudice li ha in carcere fino a nuova decisione. Con loro è stato denunciato un altro giovane romeno e 6 minorenni che a turno e in diverse occasioni partecipavano agli assalti finegndosi adescatori delle coppie che si appartavano in via Polonia nella zona industriale di Padova. Una decina al momento le violenze contestate. Assalti, o meglio spedizione punitive, come le ha definite il giudice nella ordinanza di custodia cautelare in carcere. Una violenza inaudita e sproporzionata, la rapina era solo un aspetto secondario, alla banda interessava soprattutto riversare il proprio odio omofobo, espresso anche con insulti e minacce di morte. I referti medici delle vittime lasciano pochi dubbi, fratture nasali e al volto contusioni e ferite e l’umiliazione di essere stigmatizzati. Tra gli oggetti sequestrati, mazze da baseball, spranghe e anche gadget con le svastiche. Dieci i colpi tra giugno e luglio, ma potrebbero essere anche di più. Le indagini dei carabinieri continuano. (Servizio di Francesco Rataj)
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