04/03/2025 MONSELICE – C’erano oltre un centinaio di operatori sanitari davanti all’entrata dell’ospedale di Schiavonia dove si è svolta l’assemblea della Fp Cisl. In tre anni persi oltre duecento oss e infermieri, la denuncia del sindacato, che chiede alla regione una politica di nuove assunzioni. || Da eroi a lavoratori “sfruttati” con ferie negate, richiami in servizio continui, turni insostenibili. Hanno raccontato la loro frustrazione e le loro difficoltà gli operatori sanitari che si sono riuniti in assemblea davanti all’entrata dell’ospedale di Schiavonia. La storia di Marta Siega, infermiera del pronto soccorso in gravidanza, è emblematica. A fianco dei lavoratori la Fp Cisl che nell’Ulss 6 rappresenta oltre la metà dei dipendenti e che ha scelto di partire dall’ex Covid Hospital perché è l’emblema, secondo il sindacato, di come siano state disattese le promesse dell’ospedale unico della Bassa Padovana. A Schiavonia le carenze maggiori si registrano nel pronto soccorso, in terapia intensiva con criticità anche in altri reparti. – Intervistati MARTA SIEGA (Infermiera Pronto Soccorso), ANDREA RICCI (Segretario Fp Cisl Padova e Rovigo), ALESSANDRO PIOVAN (Fp Cisl Padova e Rovigo) (Servizio di Chiara Gaiani)
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