10/07/2025 PADOVA – Ad ottobre per effetto di un’intesa tra Stato e Regioni che modifica lo statuto per gli enti che si occupano di contrasto alla violenza di genere, solo chi si occupa esclusivamente di questo tema potrà ricevere fondi. Gli altri verranno esclusi. Un cambiamento che porterebbe le cooperative che si occupano di assistenza e contrasto alla violenza ad essere penalizzate. L’allarme lanciato da Confcooperative. || La morte di Giulia Cecchettin nella sua tragicità ha segnato uno spartiacque nella consapevolezza delle donne che subiscono violenza e soprusi. Le denunce ai centri antivilenza sono raddoppiate, ma in un periodo storico così delicato con il numero di femminicidi che non scende molti i centri antiviolenza in Veneto sono a rischio per l’attuazione dell’Intesa tra Stato e Regioni del 2022 sui requisiti minimi dei centri e delle case rifugio che impone nello statuto il requisito dell’esclusività dell’attività. L’allarme viene lanciato da Confcooperative Veneto.In Veneto se questo accadesse ben 10 centri antiviolenza e altrettanti sportelli e 5 case rifugio verrebbero chiuse, interrompendo percorsi e lasciando sole donne vittime di maltrattamenti.Se da un lato è vero che la norma vuole garantire maggiore sicurezza e qualità tra gl enti che si occupano di contrasto alla violenza di genere e bene distingue da chi opera da molti anni nel territorio con professionalità, spiega Confocooperative. – Intervistati ALICE ZORZAN (Resp. Contrasto Violenza di Genere Gruppo Polis) (Servizio di Valentina Visentin)
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