30/09/2025 PADOVA – Due nuovi casi di codice rosso in provincia di Padova. Dall’inizio dell’anno 446 denunce e quasi 400 provvedimenti nei confronti degli uomini violenti. || I Carabinieri di Teolo hanno applicato l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla vittima e di divieto di dimora nel suo comune per un 50enne di Teolo, ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia ai danni della compagna convivente all’inizio della sua gravidanza, e poi per tutti i mesi successivi. Comportamenti sempre più violenti, oltre all’abuso di alcol da parte dell’uomo, segnalati anche dai vicini, e anche in presenza del figlio.Stesso provvedimento, allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla parte offesa, per un 61enne di Albignasego, pure accusato di maltrattamenti in famiglia ai danni della compagna convivente. I due, dopo 4 anni di relazione, avevano deciso di convivere, ma l’uomo si è dimostrato subito violento con minacce fisiche e verbali. La causa scatenante è stato il rifiuto della donna a continuare ad avere rapporti con la famiglia di origine del compagno, che costringeva la vittima alle cure del pronto soccorso in diverse occasioni. E così dopo l’intervento e le indagini dei carabinieri di Albignasego, ecco il provvedimento. Il bilancio del contrasto ai reati legati al codice rosso e alle violenze sulle donne è in netto aumento rispetto al 2024. Da gennaio i carabinieri del Comando Provinciale di Padova hanno ricevuto 446 denunce e denunciato 380 persone. Un aumento registrato all’indomani della tragedia di Giulia Cecchettin, con il 30% di casi di denunce di codice rosso in più nelle 50 stazioni dell’Arma della provincia. Tra le misure adottate, oltre al carcere, l’allontanamento dalla casa familiare con il divieto di avvicinamento alla persona offesa, spesso accompagnato dal braccialetto elettronico. Aumentati l’attività e i provvedimenti dei magistrati, e spesso la violazione dei provvedimenti porta a provvedimenti più invasivi come all’arresto in flagranza di reato e l’applicazione della misura cautelare in carcere. I carabinieri invitano tutte l donne a non aver paura, a chieder (Servizio di Federico Fusetti)


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