21/10/2025 PADOVA – Una banda specializzata che dopo aver colpito la caserma dei vigili del fuoco di Padova, avrebbe usato le “cesoie” a batteria per aprire la porta blindata di una gioielleria di Mestre. E’ questa una delle ipotesi su cui stanno lavorando gli investigatori. Intanto dai sindacati dei vigili del fuoco arriva un appello: «Le strumentazioni vanno ripristinate al più presto». || Le immagini delle telecamere di videosorveglianza della gioielleria di via Poerio a Mestre parlano chiaro. Il divaricatore in mano a uno dei cinque banditi entrati all’interno, in grado di avere ragione anche di porte blindate, potrebbe essere quello rubato solo due ore prima nella caserma dei vigili del fuoco di Padova. Un furto da oltre centomila euro quello messo a segno in un negozio di orologi di lusso di secondo polso a Mestre con il titolare che ha raccontato ai nostri microfoni tutta la sua disperazione. Furti in gioellerie che potrebbero seguire quelli avvenuti in serie nelle caserme dei pompieri. A febbraio Copparo nel ferrarese, a settembre Mestre e Montevarchi in provincia di Arezzo, lo scorso 7 ottobre il distaccamento di Abano Terme, nella notte tra domenica e lunedì la caserma di via San Fidenzio a Padova. Furti ingenti su cui stanno indagando i carabinieri. Questi divaricatori valgono tra i dieci e i ventimila euro e sono strumenti in grado di salvare le vite. Adesso i vigili del fuoco sono tornati a usare strumentazioni meno efficienti, spiegano i sindacati che lanciano un appello. Nel frattempo resta l’amarezza in chi per mestiere soccorre le persone e adesso sta pensando, in alcune caserme, di dare il via alle ronde. – Intervistati SALVATORE ESPOSITO (Vice Comandante Vigili del fuoco di Padova), FRANCESCO MENELAO (Segretario Uil Pa Vigili del fuoco Padova) (Servizio di Chiara Gaiani)


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