06/11/2025 VENEZIA – Non ci sarà un processo d’appello a Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin. Dopo l’imputato, anche la Procura di Venezia ha infatti rinunciato a ricorrere alla sentenza di primo grado.La condanna all’ergastolo di Turetta diventa così definitiva. || Dopo Filippo Turetta anche la Procura Generale presso la Corte d’Appello di Venezia ha rinunciato a ricorrere in appello alla sentenza di primo grado che lo ha condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giulia Cecchettin. La prima udienza del processo di secondo grado – che a questo punto non si celebrerà mai – era stata fissata il 14 Novembre.La rinuncia all’appello anche della procura di Venezia -che chiude definitivamente la vicenda giudiziaria – è stata comunicata agli avvocati della famiglia Cecchettin, Nicodemo Gentile, Stefano Tigani e Piero Coluccio che l’hanno definita “coerente, giusta e pienamente condivisibile”. Filippo Turetta era già stato condannato al massimo della pena e la sua rinuncia all’appello rende definitiva la sentenza di primo grado, ‘cristallizzando’, senza più margini di dubbio – secondo gli avvocati – la sussistenza dell’aggravante della premeditazione: tra le circostanze più gravi e subdole previste dal nostro ordinamento”. Un’aggravante che secondo i legali “assume un significato ancora più drammatico in una vicenda omicidiaria caratterizzata, di fatto, da motivi abietti, arcaici e spregevoli, espressione di una visione distorta del legame affettivo e di un’idea di possesso che nulla ha a che fare con l’amore e il rispetto”. “La famiglia Cecchettin – hanno dichiarato gli avvocati all’ANSA –ha affrontato ogni fase del processo con dolore profondo, ma anche con straordinaria dignità. Oggi sente l’esigenza di voltare pagina. Anzi di trasformare quel dolore in consapevolezza, “affinché la società – a partire dai più giovani – possa riconoscere, prevenire e contrastare le radici profonde della violenza di genere”. (Servizio di Filippo Fois)
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